L'Aquila, Città dello Sport. Il sindaco a Torino per la cerimonia internazionale di premiazione
"Questo riconoscimento è il frutto di uno sforzo collettivo, di una città che tredici anni fa ha subito l’affronto doloroso e lacerante del terremoto, con il suo portato di vittime e distruzione, ma che ha accresciuto la consapevolezza che accanto alla ricostruzione materiale bisogna ricomporre il tessuto sociale e comunitario e lo sta facendo anche attraverso lo sport”, così il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, quest’oggi a Venaria Reale, comune della città metropolitana di Torino, per ricevere, dalle mani del presidente Aces Europe, Gian Francesco Lupattelli, alla presenza del presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, la bandiera che suggella il riconoscimento di Città europea dello sport per il 2022.
La cerimonia internazionale si è tenuta nella prestigiosa reggia della località piemontese e ha incoronato le città e le capitali dello sport europee e mondiali, con la partecipazione di un’ampia platea di amministratori, sancendo di fatto l’avvio delle attività che vedono L’Aquila impegnata in un calendario fitto di iniziative che coinvolgono le associazioni sportive del territorio.
Il sindaco, che ha espresso soddisfazione per l’invito rivolto alla città dell’Aquila, ha aggiunto che “accanto ai grandi eventi, abbiamo previsto il coinvolgimento dell’associazionismo di base e programmato un consistente numero di interventi per riqualificare i nostri impianti e concorrere, in questo modo, a supportare le donne e gli uomini che quotidianamente non solo formano atleti ma soprattutto buoni cittadini che porteranno sulle spalle il destino della comunità in rinascita. Ringrazio l’assessore comunale allo Sport, Vito Colonna, l’assessore regionale allo Sport, Guido Liris, gli uffici comunali, Francesco Bizzarri, presidente del comitato organizzatore, e tutti coloro che stanno prestando energie e risorse per sostenere questo ambizioso progetto di crescita collettiva”.
Anche nel nome di questo spirito, la Municipalità si stringe intorno ai familiari del giovane Stefano Faccia, maestro di sci, simbolo come tanti ragazzi aquilani dello sport come guida e stile di vita e strappato prematuramente ai suoi sogni e ai suoi cari.