Call center: internalizzazione lavoratori, sindaco Biondi scrive a Inps e Inps Servizi "Mantenere livelli occupazionali, nessuno deve perdere il posto di lavoro. Amministrazione al fianco degli operatori"
“Massima tutela dei livelli occupazionali nell’ambito del processo di internalizzazione dei lavoratori del contact center che forniscono assistenza all’utenza per conto dell'Istituto nazionale di previdenza”: è questo il cuore della nota che il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, ha inviato al presidente di Inps, Pasquale Tridico, e a Mario Esposito, a capo della società Inps servizi.
“Solo nella città dell’Aquila gli operatori impiegati nel call center Comdata, affidataria del servizio, sono oltre cinquecento, tutti con contratto a tempo indeterminato. – ha dichiarato il sindaco - L’impegno personale e dell’amministrazione è sempre stato affinché neanche un posto di lavoro fosse perso. Una volontà ribadita nel corso dell’incontro dell’ottobre scorso, a Roma, con il presidente Tridico e confermata dall’intero Consiglio comunale che ha approvato un ordine del giorno perché fossero salvaguardate professionalità e competenze di tutte le donne e gli uomini che da oltre un decennio svolgono un servizio essenziale per il Paese, che non si è interrotto neanche nei mesi più duri della pandemia e che deve essere valorizzato in vista del prossimo bando di assunzione della società in house di Inps. Un avviso che ritengo sia opportuno che l’Istituto condivida, oltre che con i sindacati e le parti sociali, anche con i territori e i loro rappresentanti affinché nella stesura definitiva, e nel perimetro delle norme vigenti, vengano evitate lacune o falle che potrebbero coinvolgere e penalizzare una parte della platea degli interessati che, invece, ha il diritto a mantenere il proprio lavoro”.
“La battaglia contro le incertezze sul futuro dei lavoratori è al centro dell’agenda politica di questa maggioranza sin dal giorno dopo l’insediamento. Battaglia che ha portato all’azzeramento dei contratti a termine nell’ente e all’avviso che ha consentito a tutti i precari della ricostruzione del Comune, dell’Usra e dell’Usrc di ottenere il meritato contratto a tempo indeterminato, dopo 12 anni di proroghe e indeterminatezza”.
“La vertenza del call center dimostra come purtroppo, quando il Comune non possa seguire in prima persona l’evoluzione normativa, capiti che le leggi non siano in linea con le esigenze reali dei lavoratori. Un esempio lampante fu il decreto Agosto del 2020, relativo proprio ai precari del sisma, che grazie ad una mobilitazione istituzionale dell’intero territorio siamo riusciti a far modificare affinché fossero individuate le necessarie coperture economiche per le stabilizzazioni”.
“Spiace, infine, constatare come le rassicurazioni del ministro Orlando, fornite a un tavolo in cui nessun rappresentante dell’amministrazione locale era stato invitato, si siano rivelate infondate e fragili e che non sia stato mai convocato il tavolo interistituzionale richiesto dopo l’approvazione unanime dell’ordine del giorno del Consiglio comunale aquilano”, conclude il sindaco.