Coronavirus: Biondi, "Cinquanta pazienti oncologici attendono intervento, trasferire malati Covid in Terapia intensiva a Pescara è una necessità. Anche il Pd se n'è accorto"
"Circa cinquanta pazienti oncologici, già preospedalizzati – di cui molti provenienti da fuori regione – attendono di sottoporsi a un intervento che necessariamente dovrà svolgersi entro il mese di settembre. Non è più possibile prolungare una sospensione di attività determinanti per la qualità della vita dei cittadini, congelate a causa della crisi pandemica”. Lo dichiara il sindaco del capoluogo e presidente del comitato ristretto dei sindaci della Asl della provincia aquilana, Pierluigi Biondi.
“Anche per questo motivo ho fatto appello affinché tutti i malati covid in terapia intensiva siano concentrati presso il Covid hospital di Pescara, centro di riferimento abruzzese, così come, in colpevole ritardo, auspicato dal Pd stamattina. Sempre più spesso, infatti, accade che gli sia data la sveglia su quanto accade nel mondo reale, per di più su un tema delicatissimo e prioritario come quello della salute pubblica. Destati dal loro torpore, Stefania Pezzopane e Massimo Cialente, si sono finalmente accorti di una necessità non più rinviabile”.
“Aprire un modulo, come il G8, per soli sei utenti, richiede la presenza di cinque anestesisti, almeno dieci infermieri e quattro operatori socio-sanitari. Impegnare questo personale con ospedalizzati Covid implica la distrazione da altre incombenze con conseguente differimento di attività determinanti per la salvaguardia dei livelli assistenziali. Anche l'assunzione di nuove unità lavorative è complessa: anestesisti e infermieri sono molto ricercati e neanche con bandi di concorso e avvisi si riesce a reperirli”.
“Una delle criticità messe in luce dalla crisi pandemica è la cronica carenza di personale nei nosocomi, acuita in Abruzzo dal blocco del turnover all’80%, stabilito dalla precedente amministrazione regionale. All’onorevole e all’ex sindaco, parte integrante della coalizione che ha nominato Albani, attuale responsabile della struttura per l’emergenza sanitaria, piace creare confusione per evitare i problemi che la giunta D’Alfonso non è riuscita a risolvere in cinque anni, a partire dalla rete sanitaria e dall’ottimizzazione dei servizi, passando per la mancata attuazione del piano assunzionale e le carenze infrastrutturali lasciate in eredità all’ospedale dell’Aquila e al territorio: lacune che la maggioranza di centrodestra sta colmando passo dopo passo”.
“Nell’ospedale aquilano, infine, entro ottobre, dovrebbero terminare i lavori della nuova ala interna dedicata ai pazienti Covid, a fianco alla sala operatoria del reparto di Rianimazione che garantirà una discreta autonomia: il trasferimento nella struttura pescarese sarebbe una soluzione temporanea, non a tempo indeterminato”, conclude Biondi.