Cultura: "La stanza del pastore", prima opera teatrale-musicale sulla transumanza patrimonio Unesco; il tour estivo parte dal Gran Sasso e approderà al nord Italia
La storia di Francesco Giuliani, pastore e poeta di Castel del Monte (L’Aquila), vissuto nei primi decenni del ventesimo secolo, raccontata attraverso un lavoro teatrale e musicale che ha un comune denominatore: la transumanza, patrimonio immateriale dell’umanità Unesco dal dicembre dello scorso.
Queste le connotazioni principali di “La stanza del pastore”, di Vincenzo Mambella, lavoro nato dall’idea di Angelo De Nicola, Alessandro Di Loreto e Pierluigi Ruggiero, che ha curato anche gli aspetti musicali dell’opera e di cui è organizzatore e direttore artistico. Dopo il prologo nel corso della rassegna del luglio aquilano “I cantieri dell’immaginario”, “La stanza del pastore” comincerà un tour estivo domani, mercoledì 12 agosto, da Pietrabbondante (Isernia), mentre giovedì 13 sarà all’Aquila, nella suggestiva cornice dell’hotel Cristallo di Fonte Cerreto, base della funivia del Gran Sasso. Il 29 sarà a Roio, la frazione aquilana dove si trova uno dei più noti santuari; sede scelta poiché a fine agosto ricorreranno esattamente 40 anni dalla visita del Papa Santo Giovanni Paolo II, che tenne un discorso proprio davanti al santuario della Madonna di Roio. La rappresentazione sarà successivamente a Sulmona e, a settembre, a Sondrio e a Trento.
Il tour estivo di “La stanza del pastore” è stato presentato stamani nella sala Rivera del Comune dell’Aquila dall’assessore Carla Mannetti, in rappresentanza della Municipalità capoluogo d’Abruzzo, da Dino Pignatelli, amministratore unico del Centro turistico del Gran Sasso, proprietario dell’hotel Cristallo e da due degli ideatori, Angelo De Nicola e Pierluigi Ruggiero.
“L’amministrazione comunale crede fortemente nella riscoperta e nella valorizzazione delle identità del nostro territorio – ha spiegato l’assessore Mannetti – per questa ragione, sostiene tutte le iniziative che vanno in questa direzione. ‘La stanza del pastore’ parla di quello che succedeva sui tratturi e la transumanza ha significato ricchezza per tante aree e popolazioni e in particolare per le nostre. È di rilievo la circostanza che l’interesse su questo lavoro abbia oltrepassato i confini dell’Aquilano e dell’Abruzzo, spingendosi a nord e non si esclude che possa essere rappresentato anche all’estero”.
“Un importante valore aggiunto per la valorizzazione del Gran Sasso – ha commentato Dino Pignatelli, amministratore unico del Ctgs – la nostra montagna è un traino per il turismo e dunque per l’economia del territorio; la cultura costituisce un elemento che rende ancora più solido e concreto questo percorso. Per noi è stato veramente un piacere poter mettere a disposizione una struttura ricettiva come ‘palcoscenico’ di questo lavoro, che non farà altro che aumenterà l’interesse della gente nei confronti del Gran Sasso”.
“La stanza del pastore” è stata poi illustrata nel dettaglio dal giornalista De Nicola e da Ruggiero. “Si è verificata una congiuntura incredibile – ha osservato De Nicola – otto mesi fa a Bogotà, in Colombia, l’Unesco ha conferito lo status di patrimonio immateriale dell’umanità all’Alpinismo, alla Transumanza e alla Perdonanza. Questo lavoro parla di montagne, di transumanza e comincia un significativo tour proprio nel periodo dell’evento celestiniano. L’Aquila è certamente una delle capitali delle storiche vie dei tratturi: la storia ci racconta che, nel medioevo, come seconda città più importante del Regno di Napoli, era centro di interessi economici senza pari e, per questo, 5 milioni di pecore pascolavano in questa zona e venivano condotte poi a sud nel periodo più freddo dell’anno. La transumanza è stata per l’Aquilano un elemento di ricchezza e per questo abbiamo pensato di attribuirle la giusta e doverosa importanza, riuscendo ad allestire un lavoro unico in Italia di questo tenore”.
“La solitudine di un uomo alle prese con le insidie della prima guerra mondiale e del percorso della transumanza – è stata questa la descrizione di Pierluigi Ruggiero – il lavoro ci parla della vita e della storia di un uomo che ha dovuto fare i conti con i rischi del primo conflitto bellico e con quelli, non meno pesanti, dei lupi dai quali le greggi dovevano essere difese, soprattutto durante il viaggio verso sud. Francesco Giuliani è appassionato di cultura, legge Dante, Ariosto e così via ed è in grado di elaborare, come se avesse una base di istruzione molto solida, pometti e racconti che illustrano vicende e segreti del suo tempo e delle sue esperienze”.
Il servizio televisivo della Web Tv del Comune sulla presentazione di stamani, con le interviste, è pubblicato qui https://www.youtube.com/watch?v=amRcQ7gXrAc