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"Formalizzata la proroga dei contratti dei precari per tre mesi", il Sindaco Cialente illustra la situazione dell'emergenza post sisma in Consiglio comunale

29/12/2011

Il Consiglio comunale si è riunito in seduta straordinaria stamani, nella sede provinciale di via Ulisse Nurzia e, ancora una volta al centro dell’attenzione c’è stata la questione dei fondi per l’emergenza.
Alla riunione del consiglio è intervenuta una folta rappresentanza dei dipendenti precari dell’ente, i cui contratti scadranno il 31 dicembre
"Il mio giudizio sull’incontro con Monti è positivo.– ha dichiarato Cialente – Abbiamo ottenuto la proroga di tutti i contratti di lavoro e la copertura delle spese dell'emergenza per tre mesi. Il presidente Monti firmerà l'ordinanza con la relativa previsione finanziaria. Nel frattempo è stato stabilito, su mia proposta, di istituire un tavolo di lavoro a Roma per quantificare le spese dell'emergenza e della ricostruzione e per programmare le risorse economiche da stanziare per il 2012. Il governo non discute che siamo ancora in fase di emergenza e soprattutto che le spese comprimibili non sono quelle dei lavoratori”.
“Una proroga questa, – ha continuato il primo cittadino - che salva i contratti per i precari e le altre spese per l'emergenza. Emergenza questa che va superata rivedendo la macchina burocratica e accelerando la ricostruzione. Più saranno gli aquilani che rientreranno a casa, più sarà facile gestire la fase dell'emergenza. Ci saranno infatti, meno spese e filiera (Fintecna, Reluis, Cineas e Comune) più svelta, perché finora s'è perso tempo”.
“Voglio specificare che il Governo non ha messo in discussione il nostro report. – ha commentato Cialente - Il problema è che il Governo vuole capire come sia possibile che in tre anni, con tutto quello che si è fatto, c’è ancora gente negli alberghi. Da ieri, per noi, emerge un’occasione e la voglio utilizzare. Il Governo non vuole risparmiare sui precari che devono star tranquilli”.
“Propongo – ha concluso Cialente - di fare una riunione per parlare dell’ ordinanza sui centri storici e per capire come poter accelerare la filiera. Un tavolo quindi, non più di comprensione, ma nel quale ognuno di noi sarà chiamato ad una diversa responsabilità. Un tavolo che non deve essere una sfida ma un’occasione.”

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