"Chiarezza sui fondi del lotto destinati alla ricostruzione", Stefania Pezzopane scrive al Ministero dell'Economia
Una nuova lettera indirizzata al Ministero dell’Economia e delle Finanze, al Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato, al Direttore dell’Agenzia delle Entrate, all’Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato, al Commissario per la Ricostruzione e al capo della Protezione Civile, per avere notizie relative agli introiti derivanti dal gioco del Lotto, che come indicato dall’art. 12 del decreto legge Abruzzo, (convertito in legge) devono essere destinanti alla ricostruzione.
È tornata a scriverla l’assessore alle Politiche Sociali del Comune dell’Aquila, Stefania Pezzopane, alla luce delle recenti notizie emerse nel corso della trasmissione Report, durante la quale il Capo di gabinetto del Commissario per la ricostruzione ha affermato che solo una parte dei fondi per il Lotto è effettivamente arrivata a L’Aquila per la ricostruzione.
“A questo punto è necessario fare chiarezza- afferma l’assessore- Anche perché a fronte delle nostre ripetute richieste di informazioni e chiarimenti nessun ente ha mai dato una risposta concreta e precisa. Qualcuno si è trincerato dietro il silenzio. Altri si sono limitati a fare il solito gioco dello scarica barile, asserendo che la competenza è di altri.
La storia è lunga- prosegue Pezzopane- La prima richiesta di informazioni risale al 12 febbraio 2010. Allora ero Presidente della Provincia. La lettera era indirizzata al Ministero dell’Economia, al Direttore dell’Agenzia delle Entrate, al Commissario per la Ricostruzione e al capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso. Silenzio assoluto, nessuna risposta.
Torno a scrivere il 3 settembre 2010, appena insediata in Comune. La nuova missiva è indirizzata agli stessi enti. Torno a chiedere informazione sia sull’entità delle risorse destinate a L’Aquila, sia sui beneficiari, visto che erano apparsi degli articoli sulla stampa, relativi ai fondi raccolti per la causa dell’Aquila. Anche in questo caso, nessuno si sente in dovere di dare una risposta al Comune dell’Aquila. Continua l’omertà, ma non demordo.
Il 15 aprile 2011 prendo ancora carta e penna e inoltro un nuovo sollecito, al Ministero dell’Economia, al Direttore dell’Agenzia delle Entrate, all’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, al Commissario per la ricostruzione e al Capo della Protezione Civile.
Il Direttore dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato a questo punto risponde, (il 20 aprile) ma solo per informarci di aver girato la nostra richiesta di informazioni alla Ragioneria Generale dello Stato, competente per materia. Risponde anche il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, ma paradossalmente per dirci che tali notizie vanno chieste all’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato!
Un vero e proprio labirinto di scatole cinesi, da cui è difficile districarsi.
Il 6 giugno 2011 inoltro un nuovo sollecito, indirizzato oltre che al Ministero dell’Economia, alla Ragioneria dello Stato, all’Agenzia delle Entrate- Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, al Commissario per la ricostruzione e al Capo della Protezione Civile.
L’unico a rispondere a giugno 2011 è il Capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, che afferma che tali risorse non sono mai transitate nel bilancio del Dipartimento della Protezione Civile e ci rinvia addirittura al Ministero dell’Economia, che tra l’altro non ha mai risposto.
Dopo di che silenzio assoluto, fino alla trasmissione Report, dalla quale apprendiamo per bocca del Capo di Gabinetto del Commissario, che le risorse arrivate a l’Aquila per la ricostruzione sono meno della metà dei 500 milioni previsti dal decreto Abruzzo. L’altra metà la incassa lo Stato. Mentre sappiamo con certezza che su alcuni voli di linea si continuano a pubblicizzare i giochi del Lotto, asserendo che i provenenti servono per la città terremotata. Mentre qui tutto è fermo. A questo punto intendiamo avere risposte chiare. È vero quanto abbiamo appreso dalla trasmissione Report? Non si proseguire con il solito giochetto fatto di l’omertà e di scatole cinesi. La città esige verità e risposte chiare”.