Povertà, l'Assessore Di Giovambattista: "All'Aquila 5.000 persone vivono in condizioni di indigenza dopo il terremoto del 6 aprile 2009, e sono per lo più giovani"
“Sono oltre 5mila, nel nostro Comune, le persone che, a seguito del
sisma del 2009, si trovano sono in condizioni di indigenza o di
povertà”. Il dato è stato reso noto stamani dall’assessore alle
Politiche sociali Emanuela Di Giovambattista, nel corso di un incontro
con la stampa volto a illustrare gli interventi attuati dal Comune
dell’Aquila in sostegno delle fragilità sociali.
“Si rivolgono al nostro settore – ha dichiarato l’assessore - anche
persone che, oltre al disagio economico, presentano disabilità,
dipendenze o problemi psicofisici. La perdita del lavoro, con la
chiusura di molte attività, ha prodotto uno scivolamento sotto la
soglia di povertà e i nuovi poveri sono soprattutto tra i giovani.
Abbiamo quindi avviato una serie di attività per supportare
economicamente queste persone e fornire strumenti di inclusione nel
mondo del lavoro, oltre al necessario supporto socio educativo per le
famiglie. Il costo complessivo degli interventi ammonta a circa 1
milione di euro. Il tutto – ha proseguito l’assessore – pur in assenza
di specifici finanziamenti regionali e statali. In particolare abbiamo
attivato progetti, insieme con le associazioni presenti sul
territorio, attraverso la Rete locale dei servizi di prossimità, che
ha visto il coinvolgimento di 18 associazioni. Tra i nuovi servizi
ricordo il contributo economico annuale che, nel 2015, è stato
vincolato ad una parziale finalizzazione per l’acquisto di beni di
prima necessità e per il pagamento dei canoni di affitto o delle
utenze. Il contributo era rivolto a nuclei con reddito Isee fino a
4mila euro annui e i fondi investiti dall’ente locale ammontano a
349mila euro, per un totale di 471 domande ammesse, a fronte di 536
richieste, relative, per la maggior parte, a persone o nuclei a
reddito zero (277 casi). Per il 2016 verrà presto pubblicato un avviso
per un nuovo “bonus una tantum”, con gli stessi criteri dell’anno
precedente, compresa la parziale finalizzazione, per uno stanziamento
economico di 300mila euro. Altra tipologia di interventi attivata è
quella per le famiglie numerose a basso reddito con minori a carico.
Insieme con le associazioni coinvolte nel progetto abbiamo attivato
percorsi protetti di sostegno al reddito, attraverso l’inserimento in
lavori di utilità sociale, unitamente ad un sostegno di tipo socio
educativo. Queste famiglie ricevevano il 50 per cento del contributo
subito ed il restante 50 per cento al termine del percorso di utilità
sociale. Sono stati circa 70 i nuclei beneficiari, per un investimento
di circa 60mila euro. Un terzo servizio attivato – ha aggiunto
l’assessore – è stato rivolto a persone in cui il disagio economico si
associava a dipendenze o fragilità psicofisiche. In questo caso sono
state attivati interventi integrativi alla domiciliarità, per un
impegno di 77mila 500 euro. Sono stati impiegati 60mila euro, invece,
per il supporto a persone con disagio psichico, grazie ad un
protocollo di intesa con il Dipartimento di Salute mentale. Per le
famiglie con disagi alloggiativi o a rischio sgombero o perdita
dell’alloggio abbiamo messo in campo azioni di pronto intervento
sociale (130mila euro il costo del progetto). Sono stati attivati,
inoltre, tre sportelli territoriali, in collaborazione con le
associazioni. Due di essi, oltre ad ascolto e assistenza, forniscono
generi di prima necessità, un terzo si occupa anche di sostegno per il
sovraindebitamento In questo caso il costo è di 200mila euro e
intendiamo implementarlo. Un asse di intervento, quello per le
fragilità sociali – ha concluso l’assessore Di Giovambattista - che
verrà riproposto e ampliato nell’ambito della programmazione di
settore su base triennale”.