Emodinamica ad Avezzano 24 ore al giorno, il Presidente del Consiglio comunale Benedetti: "Se attuata, questa decisione sarebbe improvvida"
"Il direttore generale della Asl L’Aquila-Avezzano-Sulmona Giancarlo
Silveri sarebbe in procinto di autorizzare l’attività del centro di
Emodinamica all’ospedale di Avezzano 24 ore su 24, come centro di
riferimento della provincia.
La scelta appare quanto mai improvvida ai fini dell’efficienza del
sistema sanitario.
I dati dimostrano infatti l’assoluta inutilità di tenere aperti due
centri ventiquattrore su ventiquattro nella medesima provincia, dal
momento che, inevitabilmente, si finirebbe per poter potenziare solo
uno dei due facendo morire l’altro, cosa che, a fronte delle risorse
investite, costituirebbe uno sperpero che la nostra sanità davvero non
può permettersi. E, del resto, le linee guida ministeriali prevedono
un centro di riferimento ogni 300mila abitanti. Inoltre i dati
dimostrano che solo con un certo volume di attività si garantisce un
adeguato livello di qualità .
La normativa, peraltro, prevede che vi siano quattro medici per ogni
centro, all’Aquila ce ne sono due e, dunque, siamo già sotto organico.
E la direzione Asl che fa? Anziché potenziare il personale di quello
già esistente, chiaramente in affanno, programma l’assunzione di un
altro emodinamista ad Avezzano, con il risultato di avere comunque
due centri con un organico inadeguato.
Non vi è nessuna necessità neanche dal punto di vista assistenziale,
dal momento che le linee guida prevedono che un paziente con infarto
miocardico debba essere sottoposto ad angioplastica entro 90 minuti
dal primo contatto medico. Visto che tra L’Aquila e Avezzano vi è una
distanza che si percorre in mezz’ora davvero non si capisce quale sia
la motivazione della scelta.
Una scelta che avrebbe la sola conseguenza di depotenziare un centro
di eccellenza, presente nel nostro nosocomio da oltre dieci anni, con
prestazione d’avanguardia e un’esperienza nel settore che altri centri
non potrebbero eguagliare e garantire.
La politica della distribuzione, irrazionale, inefficiente e
dispendiosa, dei servizi sanitari, allo scopo di accontentare i
campanilismi e gratificare una parte dell’elettorato, ha provocato
danni incommensurabili al nostro sistema sanitario, rischiando di
mandarlo in rovina e condannando i cittadini a farne le spese due
volte, ossia sia in termini di aumento dei costi che di perdita di
servizi erogati.
È ora di farla finita. La salute dei cittadini quale diritto
inalienabile deve tornare al primo posto nelle politiche in campo
sanitario. La città, e la politica cittadina, non resteranno a
guardare rispetto a qualsivoglia tentativo di penalizzare il suo
ospedale e i suoi centri di eccellenza".
Il presidente del Consiglio comunale
Carlo Benedetti