Vertenza Otefal, programmato incontro in Comune
Un incontro in Comune, che si terrà domani, mercoledì 16 maggio, alle 8.30, nella sede di Villa Gioia, per discutere della vertenza Otefal.
È quanto emerso a seguito dell’incontro che l’assessore comunale Stefania Pezzopane, in rappresentanza del sindaco dell’Aquila Massimo Cialente, ha tenuto stamani con il presidio dei lavoratori Otefal e con i rappresentanti sindacali Clara Ciuca della Uil, Alfredo Fegatelli della Cgil e Gino Mattuccili della Cisl.
“Alla Otefal - ha dichiarato l’assessore Stefania Pezzopane - lavorano circa duecento persone, tutte giovani e qualificate. Da mesi sono in cassa integrazione a rotazione, nonostante si tratti di un’azienda con un grande potenziale e con delle commesse ancora in corso. Lavoratori e sindacati - ha proseguito Stefania Pezzopane - sono molto preoccupati a seguito della decisione della proprietà di cedere l’attività, dal momento che il nuovo soggetto interessato a rilevare l’azienda non avrebbe fornito, stando a quanto denunciano le forze sociali, adeguate garanzie, in sede di piano industriale, circa le prospettive in termini di rilancio e di salvaguardia dei livelli occupazionali. Finora sono state infatti fornite informazioni vaghe e poco chiare circa il futuro dello stabilimento e il destino dei lavoratori. Per questa ragione - ha concluso Pezzopane - occorre che il Comune, nella propria sede istituzionale, sostenga le ragioni dei dipendenti e dia forza alle istanze dei rappresentanti sindacali. Spiace rilevare invece, in questa fase, l’assenza di Provincia e Regione, che sono i soggetti istituzionali preposti all’avvio di tavoli in materia di industria e di lavoro, e mi auguro che, nei prossimi giorni, vi sia da parte dei presidenti Chiodi e Del Corvo, la giusta attenzione e responsabilità nel sostenere una vertenza che rischia di aprire un’altra ferita mortale nell’economia aquilana, messa a dura dal prova dal sisma, e di lasciare sulla strada decine di famiglie, per la maggior parte giovani e con bambini piccoli. Mi domando cosa sarebbe accaduto se, nelle stesse condizioni della Otefal, vi fosse stata un’azienda di territori più cari ai due presidenti di Regione e Provincia”.