Mense scolastiche, il Comune presenterà una controquerela
Il Comune dell’Aquila, alla luce del ricorso presentato in ordine all’affidamento delle mense scolastiche, inoltrerà una controquerela per diffamazione a mezzo stampa e per calunnia.
Lo ha stabilito, con una delibazione, la giunta comunale, alla luce delle notizie riportate quest’oggi dagli organi di informazione.
“L’Ufficio Legale del Comune, su mandato dell’esecutivo, - ha reso noto la giunta - preleverà domani il ricorso, che ancora non abbiamo avuto modo di visionare, per poi procedere ad un atto di controquerela per le dichiarazioni gravi e mendaci riferite nel documento e diffuse a mezzo stampa. La giunta comunale ripone e ribadisce piena fiducia nell’operato dei dirigenti Fioravante Mancini e Patrizia Del Principe, che si sono avvicendati alla guida del settore Diritto allo Studio, come anche in quello dell’Ufficio Legale e di quanti, a vario titolo e in relazione alla propria qualifica funzionale, hanno collaborato, nell’ambito dell’amministrazione comunale, per istruire la gara. Ricordiamo e sottolineiamo - ha proseguito la giunta - che il servizio mensa costituisce un fiore all’occhiello delle politiche scolastiche comunali, come unanimamente riconosciuto sia dai dirigenti scolastici, sia dai docenti, sia dalle famiglie degli alunni. Si tratta di un servizio moderno, qualificato e all’avanguardia, in particolare per quanto concerne lo sporzionamento dei pasti, che connota qualitativamente l’offerta scolastica del nostro territorio. Il Comune dell’Aquila ha investito, in questo senso, in termini di progettualità, energie e risorse, ravvisando il dovere e la necessità di dotare, quanto più possibile, di strumenti idonei una realtà, come quella delle scuole, che vive ancora pesanti disagi a causa del sisma e che ha dovuto subire penalizzazioni e tentativi di “scippi” in ordine ai finanziamenti, quelli sì, illegittimi e meritevoli di esposti. La giunta comunale non può pertanto consentire che il lavoro svolto in questo senso dall’amministrazione venga infangato e ingiustamente diffamato da soggetti privati che, esclusi dalla gara, strumentalizzano l’ente comunale per salvaguardare i propri interessi rispetto a ditte concorrenti”.