Cattedrale di Amiternum, visita del Vice Sindaco Trifuoggi allo scavo: "Un patrimonio da valorizzare"
“Un patrimonio, storico e archeologico, che merita un’adeguata tutela
ed una ragionata valorizzazione, soprattutto per quello che può
significare in termini di sviluppo e promozione del territorio”.
Questo il commento del vice sindaco Nicola Trifuoggi che, stamani, ha
visitato il cantiere di scavo dal quale sta emergendo la cattedrale di
Amiternum, nelle sue varie fasi di costruttive, insieme con i resti di
una domus di età romana. A guidarlo nel sopralluogo, il professor
Fabio Redi, ordinario di Archeologia medievale all’Università
dell’Aquila che, con i suoi studenti e dottorandi, sta conducendo lo
scavo.
“Sono rimasto molto colpito – ha proseguito Trifuoggi – dalla portata,
monumentale e storica, di questa scoperta, in seguito alla quale
bisognerà riscrivere la storia di Amiternum, dal momento che emerge,
con tutta evidenza, il fatto che l’antica città romana non cessa di
vivere, come si pensava, nel V secolo dopo Cristo, ma continua ad
esistere fino alla fondazione della città dell’Aquila, nel XIII
secolo. Il lodevole lavoro che sta portando avanti il professor Redi,
insieme con il suo staff di giovani e preparati archeologi, ha
restituito i resti dell’antica cattedrale, edificata nel V secolo dopo
Cristo e poi rimaneggiata a più riprese, nel VI e nel VII secolo, con
strutture murarie imponenti, pregevoli elementi decorativi in pietra,
in parte riconducibili agli arredi liturgici, e resti di
pavimentazione a mosaico. Nelle immediate vicinanze della cattedrale
sono ancora visibili, inoltre, le fornaci per la fusione della campana
e gli impianti dei laboratori artigianali legati al cantiere. Molto
interessante anche la presenza, contiguamente ai resti altomedievali,
di una domus romana, datata al I secolo dopo Cristo e abitata fino al
IV, che ha restituito lacerti di affreschi. Un patrimonio eccezionale,
inserito in un’area che, certamente, molto avrebbe ancora da
“raccontare”, data la vicinanza all’anfiteatro e al teatro di epoca
romana, nella quale, come ha spiegato il professor Redi, l’Università
di Basilea, a seguito di una recente campagna di scavo, ha rinvenuto
l’antica via consolare e il basamento di un tempio. Insomma, siamo in
presenza di un’area archeologica di grandissima importanza e di
assoluto rilievo. Auspico pertanto che queste scoperte possano trovare
un’adeguata valorizzazione e la fruizione che meritano, magari
prevedendo una copertura che consenta la protezione del sito dagli
agenti atmosferici e, al contempo, lo renda visitabile e conoscibile
dal pubblico. Il patrimonio storico e artistico costituisce una
risorsa non ancora adeguatamente sfruttata di questo territorio – ha
concluso Trifuoggi – e invece, una volta indagato, riscoperto,
tutelato e valorizzato, può tradursi in sviluppo turistico e ritorno
in termini occupazionali ed economici”.