Adottata la carta della microzonazione sismica per Sassa e Preturo
La giunta comunale ha adottato la carta delle microaree a
comportamento sismico omogeneo per le zone di Preturo e Sassa e,
contestualmente, l’esecutivo ha richiesto alla Regione Abruzzo il
completamento degli studi di microzonazione sismica nel territorio
aquilano. Lo studio, che individua il grado di pericolosità sismica
per porzioni di territorio, è stato effettuato dall’Università
dell’Aquila, su incarico della stessa Regione.
“All’interno della legge 77 del 2009, la cosiddetta Legge del
Terremoto – ha spiegato l’assessore alla Pianificazione e alla
Ricostruzione Pietro Di Stefano, che ha presentato la proposta
deliberativa – era previsto un fondo per la prevenzione del rischio
sismico, grazie al quale è stato avviato un piano di microzonazione
sismica dei Comuni del cratere. Si tratta di uno strumento
fondamentale, non solo ai fini della prevenzione del rischio sismico
ma, anche e soprattutto, della pianificazione, dal momento che la
legge obbliga i Comuni a integrare i propri piani regolatori con gli
studi di microzonazione sismica e stabilisce che l’adozione di nuovi
strumenti urbanistici debba essere preceduta dall’adozione della carta
delle microaree a comportamento sismico. Una parte dei centri abitati
del territorio aquilano – ha proseguito l’assessore – sono tuttavia
privi di questo tipo di studi, che erano inizialmente previsti solo
per le frazioni interessate da terremoti fino al settimo grado della
scala Mercalli. Dal momento che il Comune dell’Aquila, come noto, si
appresta a dotarsi di un nuovo Piano regolatore generale, da tempo
avevamo richiesto alla Regione di avviare il piano di microzonazione.
L’adozione della carta per quanto riguarda Sassa e Preturo è
importante – ha concluso Di Stefano – ma resta ancora fuori una parte
del territorio. La giunta comunale si è pertanto determinata nel senso
di sollecitare la Regione affinché provveda a completare lo strumento,
oppure trasferisca al Comune dell’Aquila le risorse necessarie
affinché l’ente provveda autonomamente”.