Polizia di Stato, consegnata la cittadinanza onoraria dell'Aquila nelle mani del prefetto Giannini. Il Capo della Polizia: "Travolti dall'affetto della gente, la notte del sisma partiti subito per L'Aquila"
Nel corso di una cerimonia che si è tenuta stamani all’Auditorium del Parco, è stata attribuita la cittadinanza onoraria dell’Aquila alla Polizia di Stato, conferita formalmente dal Consiglio comunale nella seduta di venerdì 27 maggio.
Davanti all’Assemblea civica riunita in seduta solenne, la pergamena contenente l’attestato della cittadinanza onoraria è stata consegnata dal Sindaco Pierluigi Biondi al Capo della Polizia - Direttore generale della Pubblica Sicurezza, Prefetto Lamberto Giannini.
“Per l’impegno instancabile a fianco dei cittadini, per l’encomiabile sacrificio quotidiano per la sicurezza della gente, per il coraggio sempre dimostrato con sprezzo del pericolo” sono alcune delle motivazioni che hanno portato il Consiglio a conferire, con voto unanime, la cittadinanza onoraria del capoluogo d’Abruzzo, “interpretando in tal modo – è scritto ancora nell’attestato – il comune sentire degli Aquilani, sinceri testimoni delle gesta delle donne e degli uomini che tutti i giorni sono all’opera per il loro bene e sempre grati per il sostegno fornito nella tragedia del terremoto del 6 aprile 2009”.
“Il capoluogo d’Abruzzo ha storicamente un rapporto molto stretto con le forze d’ordine – ha affermato il Presidente del Consiglio comunale, Roberto Tinari - L’immagine della Polizia di Stato che vigila sulla sicurezza dei cittadini è quella più consueta, familiare e veritiera. Ed è così dal 1852, anno che fissa la sua fondazione ufficiale del Corpo. La Polizia non ha mai smesso di svolgere dappertutto, con assiduità e sapienza, il ruolo a che la legge le riserva. Basta ricordare le iniziative condotte con successo solo qualche giorno fa, nella nostra città, nei confronti della mafia nigeriana, che hanno permesso di sferrare un duro colpo a un’organizzazione pericolosa e nemica del buon vivere civile. Non va dimenticato inoltre l’impegno profuso in questo anno mezzo di pandemia, attraverso meritevoli iniziative per sensibilizzare la cittadinanza al rispetto delle regole essenziali per prevenire e contenere il potenziale contagio, e soprattutto l’abnegazione delle donne e degli uomini della Polizia, giunti all’Aquila, fin dai primi momenti successivi al terremoto del 6 aprile 2009, per aiutare e portare conforto a una popolazione terrorizzata, smarrita e confusa”.
Il presidente Tinari ha inoltre rivolto un saluto e un ringraziamento “per non averci mai lasciato soli” al Questore, Gennaro Capoluongo, che domani lascerà L’Aquila per prendere servizio come Questore della provincia di Messina. “La lotta alla criminalità non è una prerogativa unica della Polizia o delle Forze dell’Ordine in generale – ha affermato Capoluongo – ma acquista efficacia solo con una forte azione sinergica con le forze sociali di una comunità. Fin da quando sono arrivato all’Aquila ho intrapreso da subito dei percorsi aperti alla gente, in modo tale da accrescere la sua fiducia nei confronti della Polizia, ma anche per trarre dalla stessa gente elementi costruttivi per difendere la legalità. In tutto questo periodo l’atteggiamento delle donne e degli uomini della Polizia è stato sempre improntato a un’ampia apertura nei confronti della città, una città che ha sofferto in modo particolare per la tragedia del terremoto del 2009, ma che ha dimostrato di sapere ricostruire e ripartire. E ho inteso stabilire un rapporto stretto con L’Aquila attraverso due fattori: la comunicazione, basilare per garantire informazioni corrette ed efficaci nei confronti dei cittadini, e la sicurezza, per tutelare un diritto irrinunciabile della collettività”.
Le motivazioni del conferimento della cittadinanza onoraria dell’Aquila sono state lette dal sindaco Pierluigi Biondi, che ha poi consegnato la pergamena contenente l’attestazione al Capo della Polizia, Lamberto Giannini. “Questo momento eccezionale cade a pochi giorni di distanza dalla ricorrenza della giornata della Legalità – ha commentato il sindaco Biondi – che si celebra nello stesso giorno in cui si ricorda, tristemente, la strage di Capaci, dove perse la vita Giovanni Falcone. Tale attentato, unito a quello di pochi mesi dopo a via D’Amelio dove fu ucciso Paolo Borsellino, ha cambiato la nostra società e soprattutto l’approccio nei confronti della politica e delle istituzioni. Tutti ebbero la percezione netta che in quelle tragedie ci avevano lasciato non solo i magistrati, ma anche quelli che Pasolini definiva i figli del popolo: poliziotti, carabinieri, rappresentanti delle forze dell’ordine in generale. Ancora oggi – ha proseguito il sindaco Biondi – la Polizia di Stato riveste dei ruoli straordinari nei confronti dei cittadini, proteggendo la loro sicurezza, vigilando ed educando alla legalità, mettendosi a disposizione di tutti noi. Lo ha fatto in occasione del sisma del 6 aprile 2009, lo ha confermato con la sua assidua vigilanza sulla ricostruzione, ne ha dato un segno tangibile nella pandemia con iniziative di varia natura anche in collaborazione con l’amministrazione comunale, e lo ha dimostrato nella recente, brillante operazione per smantellare la cosiddetta mafia nigeriana. Una vicinanza molto significativa a una città che, per le sue vicissitudini, non è come le altre” ha concluso Biondi, che ha rivolto anch’egli un saluto e delle parole di apprezzamento nei confronti del Questore Capoluogo, sottolineando le sue altissime doti professionali.
“Prima di venire qui all’Auditorium del Parco siamo stati in una scuola ed è stato emozionante essere travolti dall’affetto della gente – ha raccontato il Prefetto Giannini, Capo della Polizia– Direttore generale della pubblica sicurezza – una testimonianza straordinaria di quanto sia importante la Polizia per questa città. Ma, al contempo, anche per noi L’Aquila è molto importante. Siamo consapevoli che il nostro lavoro sia essenziale per continuare a fornire un contributo per le speranze di rinascita, per vigilare sulla ricostruzione, perché la tutela della legalità sia percepita da tutti. Quando L’Aquila fu travolta dagli effetti del terremoto – ha ricordato Giannini – io ero a capo della Digos di Roma e avevamo pianificato, e da lungo tempo, un’importante operazione in alcune zone della Capitale. Doveva scattare proprio quel giorno. Nella notte fummo svegliati dalla scossa: non ci rendevamo ancora conto pienamente dell’enormità della tragedia, ma l’operazione fu annullata e il personale che era incaricato di eseguirla fu inviato immediatamente e in forze all’Aquila, dove c’era maggiore bisogno. La Polizia di Stato continuerà a lavorare come ha sempre fatto – ha concluso il Prefetto Giannini – con il massimo della dedizione e dell’impegno, anche, purtroppo, fino al sacrificio estremo, per la difesa delle istituzioni e dei cittadini”.
Al termine degli interventi, il Presidente Tinari e il Sindaco Biondi hanno donato al Capo della Polizia e al Questore Capoluongo degli oggetti preziosi raffiguranti il rosone dalla basilica di Santa Maria di Collemaggio.
Alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, il Prefetto Cinzia Torraco e l’Arcivescovo dell’Aquila, il Cardinale Giuseppe Petrocchi.