Consiglio comunale, approvato documento sulla vicenda dello stabilimento Accord Phoenix
Impegna il sindaco e il presidente del Consiglio comunale ad assumere informazioni circa l’utilizzo dei fondi già erogati, gli investimenti previsti e le assunzioni da completare l’ordine del giorno approvato oggi dal Consiglio comunale dell’Aquila, riunitosi in seduta aperta stamani per discutere sulla vicenda dello stabilimento Accord Phoenix, i cui vertici sono al centro di una vicenda giudiziaria. Assunte le informazioni presso la proprietà dell’azienda, il documento chiede agli amministratori in questione di riferire in aula. L’ordine del giorno ha avuto 17 voti favorevoli; si sono astenuti i gruppi Pd, il Passo Possibile, Democratici socialisti e Articolo 1.
“Va ritenuto che la salvaguardia degli occupati attuali e di coloro che, così come previsto dagli accordi stipulati, sono ancora in attesa di essere rioccupati sia prioritaria”. Il documento impegna inoltre il sindaco a inserire “di concerto con l’assessore alle Attività produttive, nel prossimo bilancio di previsione le linee di indirizzo per i progetti da presentare a valere sui fondi Restart del 4%”.
“Mi preme sottolineare che questa non è un’aula di tribunale – ha affermato in apertura dei lavori il Presidente dell’assise, Roberto Tinari – il Consiglio di oggi ha come unico e principale scopo quello di offrire senza paura alla città, ai presenti, ai lavoratori, ai sindacati, alle parti sociali la possibilità di un confronto aperto, leale e costruttivo. Un confronto che possa fare chiarezza e anche rassicurare, spero, sul futuro dei cinquanta dipendenti, assunti e di quelli ancora in attesa, della Accord Phoenix che rischiano di ritrovarsi senza più un posto di lavoro, in una città che suo malgrado tenta con ogni forza di ripartire e di rilanciare il suo capitale umano, le sue indiscutibili risorse”.
“L’Aquila, città capoluogo di Regione, ha bisogno di investitori fidati, amministratori responsabili e cittadini consapevoli – ha proseguito Tinari - Il lavoro è lo strumento più importante e fondamentale per la libertà di ogni individuo, per questo non si può voltare lo sguardo altrove e soprassedere su questioni che riguardano il futuro di tante famiglie aquilane. Occorre fare chiarezza sui fondi pubblici spesi, sulle assunzioni, fatte e soprattutto quelle mancate, nei confronti del personale dell’ex polo elettronico. Preoccupano e non poco le allarmanti notizie apparse sui quotidiani locali, notizie su cui bisogna fare luce perché i problemi vanno affrontati con serietà e capacità e soprattutto risolti”.
Tinari ha aggiunto di confidare “nel lavoro fondamentale e puntuale della magistratura e dei magistrati e sull’onestà dei soggetti coinvolti perché tutto si risolva nel modo migliore. Proprio alla luce delle ipotizzate ingerenze di quella politica che tutto sapeva e colpevolmente taceva” Il Presidente ha concluso il suo intervento esprimendo “rammarico e preoccupazione per una vicenda che, se vero quanto ipotizzato e riportato dai giornali, potrebbe avere gravi ripercussioni sulle spalle dei lavoratori, assunti e di quelli legittimamente in attesa, nonché dell’intera città”.
Nel corso della seduta, cui hanno partecipato rappresentanze sindacali e dei lavoratori e nel corso della quale sono intervenuti i consiglieri comunali Lelio De Santis (Cambiare Insieme) e Giorgio De Matteis (Forza Italia), è stata data lettura di una lettera aperta degli addetti e delle Rsu di Accord Phoenix e dei sindacati Fim-Fiom e Uilm. “Nel racconto mediatico delle vicende giudiziarie riguardanti alcuni dirigenti dell’azienda – è scritto nella lettera – 53 famiglie aquilane, per lo più monoreddito, a cui è stata data una prospettiva di futuro, sono state messe in secondo piano e in alcuni casi dipinte come un’armata brancaleone, male equipaggiata in al seguito di inadeguati condottieri” Nella nota viene sottolineato come Accord Phoenix sia stato “l’unico vero insediamento industriale che c’è stato all’Aquila negli ultimi anni” e i lavoratori impiegati sono stati definiti “un bacino di risorse professionali cui l’Accord ha in larga parte attinto, rispettando gli impegni presi sui tavoli istituzionali e a cui noi lavoratori siamo convinti che l’azienda potrà ancora attingere”. “Pur non avendo esperienza nell’ambito del riciclo dei rifiuti elettronici, il nostro background ci ha permesso di impadronirci della innovativa tecnologia che la nostra azienda possiede – conclude il documento – il lavoro che svolgiamo è duro e faticoso. Siamo fiduciosi e rispettosi dell’operato della magistratura. Quello che lavoratrici e lavoratori di Accord Phoenix chiedono è la salvaguardia del lavoro, attraverso un decorso giudiziario rapido che accerti la verià e garantisca in ogni caso il lavoro”.