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"Amori Botanici", mostra dal 4 al 10 luglio al Palazzetto dei Nobili

03/07/2015

“Amori Botanici” è il titolo della mostra realizzata nell’ambito del progetto Florintesa: Potenziamento, promozione e divulgazione della rete degli Orti Botanici e dei Giardini Storici d’Italia che sarà esposta a cura del Giardino Alpino di Campo Imperatore dell’Università degli Studi dell’Aquila presso il Palazzetto dei Nobili. Tale iniziativa, patrocinata dall’Assessorato all’Ambiente del Comune dell’Aquila ed effettuata in collaborazione con il Settore Ambiente - Ufficio Tutela e Gestione delle Risorse Naturali del Comune dell’Aquila, rappresenta un’importante evento culturale per avvicinare i cittadini alle tematiche inerenti le attività degli Orti Botanici.

Il filo conduttore della Mostra è l’amore. L’amore nei suoi molteplici significati e declinazioni: gratuità, relazioni, passione, dedizione, stupore, conoscenza, protezione. Quell’amore che noi come uomini, ma più in generale tutti gli esseri viventi, riceviamo dalle piante non solo attraverso la produzione di ossigeno, cibo, materie prime, combustibili, ma anche attraverso l’insieme di tutti i beni e servizi ecosistemici, di cui le piante sono il "motore immobile". Quell’amore e quella passione che condividono i botanici e tutti coloro che si dedicano allo studio delle nostre compagne e amiche piante.

La Mostra rappresenta un tentativo per affascinare, incuriosire, appassionare, quanti sono ancora poco consapevoli del Regno vegetale e per suggerire una modalità diversa, meno "utilitaristica" di guardare le piante e la Natura in generale. Le piante infatti sono strumenti speciali che ci permettono di instaurare un contatto diretto con la Natura.

Con parole e immagini evocative, la Mostra accompagna il pubblico alla scoperta del Regno vegetale ed è suddivisa in cinque sessioni:

L’importanza di essere pianta

Intrecci vitali

Un mondo di vita

Chi conosce ama, chi ama protegge

Tempi botanici.

 

La prima sessione L’importanza di essere pianta, articolata in Vivono di luce, Espressione di vita e Doni senza pretese, racconta il ruolo delle piante quali protagoniste, quasi esclusive della fotosintesi clorofilliana, che consente la produzione di ossigeno, essenziale per la vita, e la trasformazione dell’energia solare in energia chimica, racchiusa in complesse molecole organiche (il glucosio) alla base dello sviluppo delle catene trofiche. Le piante sono capaci di instaurare complesse relazioni, comunicare attraverso segnali chimici, elaborare strategie di adattamento. Le piante sono i motori dei servizi ecosistemici in quanto produttori primari, mirabile congiunzione di pregio estetico e indispensabilità ecologica. I servizi ecosistemici comprendono funzioni essenziali per la nostra vita, che sono di supporto (formazione del suolo, ciclo dei nutrienti, produzione di energia organica...), di approvvigionamento (acqua potabile, cibo, legname, fibre...), di regolazione (del clima, delle maree, depurazione dell’acqua, controllo patogeni...) e culturali (estetici, spirituali, ricreativi...).

Le piante quindi sono essenziali per la vita.

La seconda sessione Intrecci vitali, articolata in Nessun essere vivente può vivere da solo, Una costellazione di ecosistemi e Paesaggi umani, descrive la dinamica della vita delle specie vegetali che non vivono isolate le une dalle altre, ma formano spontaneamente delle comunità vegetali. La vita, anche per le piante, così come per l’uomo è un intreccio di relazioni ed integrazioni. Nessuno può vivere isolato. E il paesaggio è la manifestazione di queste relazioni nato non solo dalle interazioni tra la componente fisica (roccia e suolo) e quella vivente (fauna e vegetali) ma anche dalla presenza dell’uomo che ne diventa quindi un elemento essenziale. Ciò ci rende responsabili dei luoghi nei quali viviamo e ai quali apparteniamo. 

La terza sessione Un mondo di vita, articolata in Il nostro tesoro: 7293 specie, 600 generi, 178 famiglie, L’oggetto del desiderio e Una convivenza difficile, è dedicata alla Flora d’Italia. Questa ricchezza, da sempre, contribuisce alla bellezza dei paesaggi del nostro Paese, determinando una straordinaria varietà di ecosistemi. Essa rappresenta una fonte d’ispirazione per l'arte e per la letteratura e contribuisce a creare quel legame innato con il territorio nel quale si è nati e cresciuti: il nostro habitat.

La quarte sessione Chi conosce ama, chi ama protegge, articolata in Chi studia la flora, Chi ama la flora, Chi protegge la flora, descrive la figura del botanico e di tutti coloro che amano le piante e che si dedicano al loro studio e alla loro tutela. Il botanico è descritto come colui che ama stare all’aria aperta, esplorare ambienti naturali, soggiogato dal fascino delle piante, che riconosce come una delle manifestazioni più belle e spettacolari della vita. Lo studio delle piante appassiona perché le piante sono, più di ogni altro organismo vivente, una sintesi mirabile di bellezza immanente e laboriosa produttività. Accade così che lo stupore estetico diventi sete di conoscenza. Molti botanici “per passione” e non di professione hanno costituito gruppi regionali e nazionali che, on-line e on-site, alimentano il dibattito sul nostro patrimonio floristico e contribuiscono alla diffusione di informazioni e cultura botanica.

La quinta sessione Tempi botanici, ripercorre la storia della botanica dall’età classica ai nostri giorni, la nascita degli Orti botanici parallelamente alle principali scoperte scientifiche e ai più importanti avvenimenti storici. Due approfondimenti speciali sono Gli Erbari, dai primi erbari figurati a quelli essiccati e Le flore del terzo millennio.

 

Il progetto Florintesa

Florintesa è un progetto finanziato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Legge 6/2000 per la diffusione della cultura scientifica), coordinato da ENEA (Laboratorio per la Gestione Sostenibile degli Agroecosistemi) e svolto in collaborazione con Forum Plinianum e la Società Botanica Italiana.

Il progetto Florintesa nasce dall’esigenza di potenziare la “permeabilità” e la visibilità degli Orti Botanici universitari e dei Giardini Storici nel nostro Paese e promuove l’idea di un Orto Botanico come spazio aperto, dove i singoli possono, attraverso il contatto diretto con le piante e con la terra, recuperare e vivere gesti autentici, fare esperienze dirette e non virtuali, così da riscoprire la bellezza e la complessità delle piante, le loro funzioni ed esserne quindi più consapevoli ed anche affascinati. L’Orto Botanico può diventare così un luogo di “contagio” di emozioni e di esperienze.

 


DURATA DELLA MOSTRA

 

4 -10 Luglio

Palazzetto dei Nobili,Piazza Santa Margherita 2, 67100 L'Aquila

INAUGURAZIONE 4 Luglio ore 10.30
ORARI

sabato10.30 -13.00   e dalle 16.00 alle 20.00

domenica 10.00 -13.00 e dalle 16.00 alle 20.00
dal lunedì al giovedì 10:00 – 13:00 e dalle 16.00 alle20.00
venerdì 10 luglio 10:00 – 13:00

INGRESSO LIBERO

 

In allegato la locandina dell'evento.

Allegato: Locandina web.pdf (1349 kb) File con estensione pdf

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