No al gasdotto Snam, l'assessore Moroni: "Gli enti coinvolti neghino il consenso in tutte le sedi"
Come assessore comunale alle Opere pubbliche e all’Energia, e anche per conto del Coordinamento Interregionale Antigasdotto, ho rivolto una formale diffida al presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi, all’assessore regionale all’Ambiente Mauro Di Dalmazio e al dirigente regionale del settore Parchi, Territorio, Ambiente ed Energia Antonio Sorgi, affinché, nella specifica conferenza dei servizi, e comunque nelle sedi istituzionali in cui la Regione Abruzzo è chiamata a esprimere il proprio parere, non sostengano che il metanodotto Snam e la centrale di compressione prevista nel relativo progetto non necessiterebbero di conformità urbanistica. Tali posizioni, infatti, non trovano alcun riscontro e sono, anzi, in aperto contrasto con la normativa edilizia vigente nel nostro Paese.
Nella nota ho chiesto altresì di ricevere comunicazione di ogni atto riguardante i procedimenti relativi al metanodotto e alla centrale di compressione.
Ho inoltre rivolto una richiesta formale di incontro sul progetto del metanodotto al presidente della Provincia dell’Aquila Antonio Del Corvo e alla vice presidente Antonella Di Nino.
Ricordo infatti che, nel corso dell’incontro sull’argomento tenutosi nel maggio scorso presso la sede del Ministero per lo Sviluppo economico, alla presenza del presidente della Regione Chiodi, dell’assessore Di Dalmazio, del dirigente Sorgi, della vice presidente della Provincia Di Nino e dei rappresentanti del Comune di Sulmona, l’architetto Sorgi, come risulta dai verbali, assimilando di fatto il metanodotto Foligno - Sulmona e l’annessa centrale di compressione a opere di urbanizzazione, avrebbe teorizzato che, di conseguenza, sulla base della legge regionale in materia non necessiterebbero di conformità urbanistica. Si tratta di una tesi del tutto priva di fondamento, dal momento che, come recita la normativa nazionale, solo le reti energetiche di distribuzione possono ricadere in questa categoria, mentre ne sono escluse quelle di trasporto, quali, per l’appunto, i grandi metanodotti ed elettrodotti. Inoltre, sostenere che la realizzazione del metanodotto non necessita di conformità urbanistica è una evidente assurdità, alla luce delle note ripercussioni dell’opera in termini ambientali, economici, turistici e, soprattutto, di pericolosità sismica. Le stesse considerazioni valgono per la centrale di compressione, trattandosi di un impianto grande e complesso, con un impatto elevatissimo sia sul territorio che sulla salute dei cittadini. Insomma, per opere di questo tipo, se fosse attendibile la tesi del dirigente regionale, basterebbe la denuncia di inizio attività.
Alla luce di questi presupposti ribadisco inoltre la necessità di un incontro, del quale da tempo aspettiamo la convocazione, da parte del sottosegretario allo Sviluppo economico De Vincenti, allo scopo di affrontare la discussione alla presenza di tutti i soggetti e i rappresentanti del territorio interessati e coinvolti nella realizzazione del progetto della Snam.
L’Assessore alle Opere pubbliche e all’Energia
Alfredo Moroni